È sempre piacevole e di grande interesse rileggere uno dei molti bellissimi libri che ci ha lasciato il grande Ettore Randazzo, eccellente Collega penalista siciliano, prematuramente scomparso all’inizio del 2017.
Nei giorni di fine anno ci è ricapitato tra le mani e abbiamo volentieri riletto “Insidie e strategie dell’esame incrociato”, nella sua seconda edizione, quella aggiornata nel 2012 con le Linee Guida e il Vademecum del Laboratorio Permanente Esame e Controesame (L.A.P.E.C.: un gruppo di lavoro costituito a Siracusa nel 2008 tra alcuni magistrati, professori di diritto e avvocati penalisti, che, lavorando insieme, organizzano convegni, monitorizzano le prassi giudiziarie e si propongono di fornire un valido contributo alla formazione dei soggetti del processo e un vero e proprio protocollo d’udienza concordato insieme): edizione introdotta dalla brillante presentazione del Dott. Francesco Mauro Iacoviello, un pubblico ministero che – come lui stesso scrive – “parla bene di un avvocato”: “di questi tempi è decisamente una provocazione. L’uno si farebbe togliere un dente piuttosto che parlar bene dell’altro”!
E ne parla bene dando “quattro buone ragioni per leggere questo libro”: quattro buone ragioni che facciamo nostre consigliandolo agli “addetti ai lavori” ma non solo.
Perchè è anzitutto un libro di diritto “scritto nello stile del romanzo”, con un linguaggio chiaro ed efficace, come chiaro ed efficace dev’essere sempre il linguaggio utilizzato dall’avvocato, “per dire le cose e non per nasconderle”, per affrontare i problemi e non per girarci intorno.
La seconda buona ragione sta nel fascino della materia: il libro tratta dell’essenza del processo, il dibattimento; tratta del cuore del dibattimento, la formazione della prova attraverso l’esame incrociato: l’unico modo per sottoporre le informazioni da dare al giudice al contradditorio tra le parti. Dunque, la tecnica dell’oralità, attraverso esame, controesame e riesame del testimone, al servizio del contradditorio.
La terza buona ragione per leggere e rileggere questo libro è il modo con il quale le questioni tecniche sono affrontate: creando, alla luce dell’esperienza quotidiana, un vero e proprio protocollo processuale, delle linee guida in cui fissare regole pratiche condivise, valide per tutti i casi e per tutti i soggetti del processo, giudice compreso, con particolare interesse per la prova scientifica e l’esame del minore.
Scritto da avvocato Luisa Morelli