Eccoci di nuovo, purtroppo, a parlare di Nasrin Sotoudeh…
L’Unione Camere Penali Italiane, il 31 ottobre 2023, ha sollecitato un’iniziativa
internazionale per il rispetto dei diritti umani in Iran e per la liberazione dell’avvocata
Nasrin Sotoudeh.
La Collega iraniana, il 29 ottobre 2023, è stata nuovamente arrestata e sottoposta a
vessazioni fisiche e psicologiche da parte della polizia morale iraniana. L’accusa consiste
nel mancato utilizzo da parte della stessa del velo durante il funerale della povera Armita
Garavand, la ragazza di 16 anni massacrata per lo stesso motivo dalla polizia morale
iraniana.
Nasrin Sotoudeh, nel 2018, ha lanciato la campagna «I oppose mandatory hijab» al fine di
promuovere la libertà delle donne iraniane e di tutto il mondo.
La brutalità e la ferocia delle forze dell’ordine iraniane nei confronti delle donne che non
rispettano le regole imposte dal regime è giunta ad un livello estremamente preoccupante.
L’avvocata Nasrin Sotoudeh è stata arrestata, picchiata e portata presso il centro di
detenzione di Vozara, dove le hanno fissato un’udienza per il giorno successivo. Il 30
ottobre, però, ella non è stata tradotta innanzi al giudice in quanto ha rifiutato di indossare
il velo.
Attualmente, si trova presso il carcere di Qarchak, conosciuto per le sue pessime
condizioni. L’avvocata sembra aver intrapreso lo sciopero della fame e sta rifiutando
medicine e cure mediche; nonostante il suo sicuro bisogno di aiuto, ella non ha ceduto alle
vessazioni alle quali è stata sottoposta e sta continuando a lottare per il rispetto dei diritti
umani in Iran e nel mondo.
Nell’appello rivolto alle istituzioni europee e al nostro Paese, risuona una frase di
Rosemary Nelson, un’avvocata irlandese uccisa da una bomba: «If we do not defend
human rights defenders, who will defend human rights?».
Ciò che viene richiesto è, dunque, difendere, tutelare e sostenere coloro che, ogni giorno,
si schierano dalla parte del rispetto dei diritti umani: gli avvocati.
firmato avv. Luisa Morelli e avv. Camilla Riefoli